Inizia l’attività

Per legge la Difesa civica è tenuta a presentare annualmente una relazione conclusiva sull’attività svolta, che viene trasmessa al Presidente della Provincia di Bolzano e a tutti i consiglieri provinciali. Anche se il successore di Steger, Werner Palla, ha denunciato con veemenza “lo scarso interesse della politica” per queste analisi annuali, esse rappresentano comunque documenti storici importanti poiché testimoniano anno per anno doglianze e preoccupazioni dei cittadini della nostra provincia. Fin dall’inizio queste si sono polarizzate principalmente nei settori della casa e della sanità.

Inizialmente le proposte migliorative avanzate da Steger furono ignorate e il Difensore civico non nascose la propria delusione. Nella relazione presentata a conclusione del suo secondo anno di attività egli pertanto ribadì le proprie richieste, sottolineando come “i limiti troppo stretti imposti al Difensore civico costituiscono un freno alla sua azione.” In principio Steger e i suoi collaboratori dovettero scontrarsi con lo scetticismo dell’amministrazione provinciale, ma lentamente fu possibile instaurare un clima di reciproco rispetto. Molto più aperto e innovativo fu invece l’atteggiamento del Comune di Laives, che già nel 1986 si attivò per assicurarsi i servizi della Difesa civica, anticipando uno sviluppo che sarebbe avvenuto soltanto negli anni ’90. Detto Comune infatti ritenne di potersi avvalere dei servizi della Difesa civica provinciale e indirizzò una richiesta in tal senso al Presidente della Provincia, il quale però la respinse. Non sussistevano ancora i presupposti di legge per consentire alla Difesa civica provinciale di esercitare tale doppia funzione.

Fin dall’inizio il Difensore civico della Provincia di Bolzano partecipò a convegni e dibattiti sia a livello nazionale che internazionale, instaurando in particolare un intenso dialogo con l’Accademia Europea dell’Ombudsman di Innsbruck. Steger inoltre percorse senza sosta tutto il territorio della provincia cercando, con un’intensa attività di conferenze e incontri pubblici, di far conoscere la Difesa civica a un numero sempre crescente di persone. Il suo impegno fu premiato: nel corso del suo secondo anno di attività si registrarono più di 650 casi. Come già nel primo anno, così anche questa volta la maggior parte dei casi riguardava la Ripartizione V dell’Amministrazione provinciale, competente per urbanistica, edilizia agevolata e programmazione economica. Soltanto in questo settore si registrarono ben 150 casi. Per la prima volta Steger redasse una sorta di bilancio degli interventi: 445 furono i casi risolti, 121 ebbero esito negativo e 82 casi risultavano ancora in sospeso alla stesura della relazione. Nell’anno successivo il numero di persone che si rivolsero alla Difesa civica superò per la prima volta la soglia delle 1.000 unità e, di nuovo, la maggior parte dei casi riguardava la Ripartizione V. Ciò era dovuto sicuramente all’importanza e alle funzioni di tale struttura. La maggior parte delle richieste verteva su problematiche connesse all’acquisizione di aree edificabili, ai mutui edilizi e al sistema dei trasporti, a proposito dei quali la gente lamentava soprattutto la difficoltà di raggiungere le località periferiche. Aumentarono anche gli interventi nei confronti degli enti amministrativi statali, primo fra tutti l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). Steger ricorda più volte nella sua relazione finale come tale Istituto non rientri affatto nel suo ambito di competenza, ma sottolinea di essersi comunque sempre prestato a fornire informazioni.

30 anni Difesa civica in Alto Adige

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